Emettevano e utilizzavano fatture false attraverso la creazione di società di comodo, le cartiere, per evadere il fisco: 22 le società attive tra la Brianza e il bresciano, ma anche a Reggio Emilia, Genova, nel Veneto che hanno messo a segno una frode fiscale stimata in 500 milioni di euro. A scoprirlo gli uomini della Guardia di Finanza di Magenta, in provincia di Milano, nell’ambito dell’operazione ribattezzata ‘Metal Connection’.

La truffa è stata consumata nel settore del commercio dei rottami metallici. Tredici le persone arrestate tra gli amministratori delle cartiere, oltre a 6 obblighi di firma, mentre altre 26 persone sono state denunciate a piede libero. Dovranno rispondere di associazione a delinquere, frode fiscale, emissione e utilizzo di fatture false e riciclaggio di denaro. Trenta le società coinvolte nelle perquisizioni, tutte attive nel commercio di rottami metallici.

Le indagini hanno preso avvio un anno fa su una società di Castano Primo, la quale, a fronte di un volume d’affari di diversi milioni, presentava una operatività inconsistente. Gli accertamenti sui soci hanno consentito di verificare l’elevato standard di vita di ciascuno di loro, nonostante dichiarassero al fisco poche migliaia di euro.