Oggi la consegna in Sala del Tricolore – Il sindaco Delrio: “Spero che in futuro giovani scienziati possano essere fieri di far ricerca nel nostro nascente parco tecnologico” – Giovanelli: “L’Italia è una matrigna avara con i suoi talenti, ma le cose stanno cambiando”. La gratitudine e la firma dello scienziato sull’Albo d’Oro del Comune di Reggio

“Vogliamo celebrare una figura come quella di Riccardo Giovanelli che, partito da Gattatico, è oggi uno scienziato di fama internazionale, per dire ai giovani che c’è possibilità di far bene e di impegnarsi per la comunità. E spero che tra qualche anno, giovani stranieri possano essere fieri di far ricerca nel parco tecnologico che stiamo realizzando a Reggio Emilia” ha detto oggi in Sala del Tricolore il sindaco Graziano Delrio consegnando copia del Primo Tricolore al reggiano Riccardo Giovanelli, docente di astrofisica al Dipartimento di Astronomia presso la Cornell University di Ithaca (Usa) e direttore dei lavori nella costruzione del più alto osservatorio astrofisico del mondo, nel deserto di Atacama in Cile, a 5600 metri di altitudine.

“In questo 150° anniversario dell’Unità d’Italia – ha proseguito il sindaco – abbiamo voluto celebrare le virtù civiche del nostro Paese, perché spesso amiamo lamentarci, ma abbiamo grandi qualità da valorizzare. Non grandi erosimi, ma eroismi quotidiani che fanno la nostra comunità di insegnanti, professionisti e impiegati che sono felici di impegnarsi per far bene il loro lavoro fino agli scienziati, come Giovanelli, che operano per il progresso e il futuro della comunità. La ricerca è legata alla comunità internazionale e non a singoli Paesi, perché come dice Hannah Arendt, siamo cittadini del mondo. Ma non possiamo che sentirci orgogliosi per le qualità reggiane che Giovanelli incarna, come la tenacia e la voglia di fare. Giovanelli è inoltre erede della tradizione reggiana di studi di astrofisica, resa prestigiosa dal padre gesuita Angelo Secchi, che divenne direttore dell’Osservatorio Vaticano e si occupò per primo di classificare le stelle in classi spettrali”.

“Giovanelli è stato un pioniere dei laureati che oggi sono costretti a emigrare per poter far ricerca ed è divenuto un cittadino del mondo capace di mantenere forti legami con la sua terra d’origine – ha aggiunto Gianni Maiola, sindaco di Gattatico, che ha partecipato all’incontro – Per questo parliamo di lui ai giovani di Gattatico, perché possa essere per loro un esempio”.

“Se avessi una bacchetta magica – ha detto Riccardo Giovanelli ritirando il Tricolore – trasformerei questo riconoscimento in qualcosa di utile per i giovani che lavorano come precari nelle Università e negli istituti di ricerca. Verso i suoi giovani l’Italia è una matrigna avara che approfitta della passione dei giovani per gli studi e li sfrutta. Ma è una matrigna ottusa perché col tempo alimenta rassegnazione, cinismo e sacrifica la potenza creativa e di innovazione di un Paese. Vorrei poter cambiare le cose ma, guardando a cosa sta accadendo alle porte di Madrid, credo che stiano già cambiando da sole”.

Alla cerimonia – al termine della quale lo scienziato ha scritto il proprio grazie alla città sull’Albo d’Oro del Comune di Reggio Emilia – erano presenti anche la moglie e collega di Giovanelli, Martha P. Haynes, Vanni Orlandini ex presidente di Istoreco e amico di Giovanelli, familiari, colleghi ricercatori e tanti amici dello scienziato.

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Riccardo Giovanelli, nato 65 anni fa a Praticello di Gattatico, è un astrofisico di fama internazionale che nel 1989 ha ricevuto, insieme alla moglie Martha P. Haynes, il prestigioso premio “Henry Draper” dell’Accademia Americana delle Scienze per l’Astrofisica, per i suoi studi sulle galassie e la mappatura dell’universo. Si è laureato in fisica a Bologna nel 1968, ha poi proseguito gli studi con un dottorato di ricerca negli Stati Uniti e, rientrato un anno in Italia, dopo un periodo di precariato, è “fuggito” di nuovo in America. Otto anni dopo era direttore dell’Osservatorio di Arecibo, a Portorico, che ospita il più grande radiotelescopio del mondo. Oggi insegna alla Cornell University di Ithaca (Usa) per la quale è direttore dei lavori per la costruzione del più alto osservatorio astrofisico del mondo, nel deserto di Atacama in Cile. Nel 1997 è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti scientifici.