La polizia penitenziaria ha salvato la vita a tre detenuti magrebini che ieri sera, nel carcere di Reggio Emilia, rischiavano di morire bruciati nella cella dove erano detenuti. Lo ha reso noto il sindacato degli agenti Sappe per voce del segretario, Giovan Battista Durante.

 

. L’incendio, originato da una delle bombolette di gas che i detenuti usano per cucinare, è divampato all’improvviso ”e solo grazie alla prontezza della polizia penitenziaria sono state evitate conseguenze drammatiche. Ciò, nonostante le gravi carenze di personale di polizia che a Reggio Emilia ammontano a circa cinquanta unità”.

In questo periodo, tra l’altro, gli agenti sono ancora di meno, perchè una parte di loro sta fruendo delle ferie estive che, quest’anno, in molte carceri sono state ridotte, proprio a causa della carenza di agenti. Il Sappe chiede che agli agenti intervenuti ieri sera per salvare i detenuti minacciati dall’incendio il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria conferisca la lode per l’alto senso del dovere dimostrato e con le prossime assegnazioni mandi almeno duecento agenti in Emilia Romagna, dove ne mancano seicentocinquanta; di questi, almeno venti dovrebbero andare a Reggio Emilia.