L’intervento dell’Assessore con delega alle pari opportunità del Comune di Sassuolo, Claudia Severi, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

“La Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne sia una giornata di condanna e sensibilizzazione verso ogni forma di violenza contro le donne, qualsiasi siano le forme, le motivazioni ed i contesti dai quali emerge. Noi, in provincia di Modena, la vorremmo dedicare alla memoria di Shahnan Begum, la donna pakistana barbaramente uccisa a dal marito a Novi di Modena, e alla figlia Nosheen ferita dal fratello, in quanto insieme si erano opposte al matrimonio combinato della stessa Nosheen. E’ di questi giorni la richiesta di ergastolo per i responsabili. Noi auspichiamo pene esemplari, per onorare la memoria delle vittime ma soprattutto per mandare una segnale forte e concreto di giustizia e di condanna.

Novi è stato un caso eclatante nei suoi effetti estremi, ma l’umus culturale e sociale in cui è maturato purtroppo non lo è affatto. La cronaca conferma che in molte comunità straniere presenti e apparentemente integrate all’interno della nostra società, la donna non gode degli stessi diritti dell’uomo ed è vittima di una segregazione sia fisica che psicologica. Donne spesso obbligate a sottostare a precetti e regole totalmente incompatibili con i principi della nostra Costituzione. Questo è inaccettabile.

Di questo si parla ancora troppo poco e noi, da Sassuolo, con la prima ordinanza, ancora al vaglio del Prefetto, che vieta l’uso del Burqa, simbolo massimo della segregazione, abbiamo voluto richiamare l’attenzione sul problema e sull’allarme più complessivo, più generale, più trasversale e meno connotato culturalmente, della violenza sulle donne. Gli ultimi dati confermano che una donna su tre in età adulta, è stata, almeno una volta, vittima di violenza, nelle sue diverse forme. Una violenza che oggi, sempre più spesso, emerge, grazie alle campagne di sensibilizzazione e soprattutto al coraggio di donne che scelgono di uscire allo scoperto denunciando chi le minaccia e chi usa la violenza fuori e dentro le mura di casa.

In un’occasione carica di valore simbolico come la Giornata internazionale contro la violenza alle donne, intendiamo lanciare un messaggio a tutela di tutte le troppe donne discriminate e violentate, nella nostra città, nella nostra provincia, nella nostra regione, così come in Paesi lontani. A loro vogliamo mandare un messaggio di speranza e dire: non siete sole.

Questo non è uno slogan ma un impegno concreto: In questi anni l’azione di sensibilizzazione e contrasto alla violenza portata avanti sul piano sociale, politico e di governo, ha portato a risultati straordinari. Provvedimenti legislativi come quello che ha introdotto il reato di stalking hanno avuto un incisiva valenza, sicuramente sul piano della repressione ma anche sul piano della prevenzione. A questi si sono accompagnate tante iniziative concrete e di solidarietà messe in campo dal mondo associativo, fortemente attivo anche in provincia di Modena.

In questo ambito, i comuni della fascia pedemontana, all’interno dei quali mi pregio di rivestire il ruolo di Assessore alle Pari Opportunità nel Comune capo distretto, Sassuolo, hanno deciso di passare dalle parole ai fatti. Questo impegno istituzionale, già forte e condiviso nel recente passato, viene confermato e rafforzato in futuro.

Il prossimo 3 Dicembre avrà luogo un importante passaggio nel definire l’impegno dei Comuni del Distretto ceramico e dei comuni montani contro ogni forma di violenza contro donne: i Sindaci dei Comuni del nostro territorio, ed i rappresentanti dei presidi sanitari e delle forze dell’ordine del nostro Distretto, sottoscriveranno il “Protocollo d’intesa per lo sviluppo della rete distrettuale dei Comuni Di Sassuolo, Fiorano Modenese, Formigine, Maranello, Prignano Sulla Secchia e Unione dei Comuni Montani Valli Dolo, Dragone e Secchia, finalizzata alla presa in carico delle donne che subiscono violenza.

E’ importante che nell’affrontare il problema della violenza contro le donne si confermi una metodologia di lavoro interdisciplinare che favorisca una migliore tutela della donna e dei minori coinvolti attraverso una più stretta collaborazione, condivisa, tra le istituzioni e/o organizzazioni a vario titolo coinvolte, di percorsi operativi.

Con la consapevolezza che ognuno degli attori coinvolti (Servizi sociali e sanitari, Ospedali, Forze dell’ordine, Magistratura minorile ed ordinaria) svolge un ruolo necessario per combattere il fenomeno, risulta indispensabile che si riescano ad equilibrare le esigenze di indagine e il principio di obbligatorietà dell’azione penale (quando previsto) con quelle di protezione della donna e dei minori coinvolti per evitare che l’accertamento della verità ed il ripristino dell’ordine violato non avvengano ledendo ulteriormente i diritti e le esigenze della persona offesa. Allo stesso modo risulta indispensabile mettere in condizioni la donna di poter scegliere il tipo di azione ed i tempi per uscire dalla dimensione di violenza, aiutandola a comprendere anche il punto di vista dei figli minori eventualmente coinvolti.

In questo assume una dimensione rilevante la definizione dei compiti e delle connessioni tra i diversi attori per garantire un processo di protezione e aiuto alle donne che intendono uscire da una situazione di violenza. Lavorare in forma coordinata e collaborativa, questo è lo scopo del protocollo, cosa che è indispensabile per conseguire finalità specifiche in ciascuno dei settori interessati e per raggiungere un’efficace tutela della donna e dei minori eventualmente coinvolti, nonché per attivare meccanismi di prevenzione che consentano l’emersione di fenomeni criminosi di violenza ai danni delle donne con il conseguente avanzamento della soglia di tutela delle stesse.

Noi non vogliamo o meglio, noi non ci possiamo più permettere che il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza alle donne sia come il capodanno: un elenco di buone intenzioni formulate e calendariate il 31 dicembre ma puntualmente e drammaticamente dimenticate il 2 gennaio. Vogliamo ritrovarci qui, ogni anno, a parlare di risultati conseguiti in termini di azioni intraprese, affinché nessuna donna si senta più sola nel momento del bisogno e, soprattutto, non abbia più paura”.