Dopo tanti progressi civili e sociali, la donna è ancor oggi vittima di una violenza inaudita. Nella logica della società del supermercato, un uomo può arrogarsi il diritto di prendere una donna dallo scaffale e farne ciò che vuole in qualsiasi momento.

Sono in aumento nel modenese i reati che hanno le donne come vittime, ben 283 denunce nell’ultimo anno.

La giornata mondiale contro la violenza sulle donne è l’occasione per riflettere sul tema e fare il punto su quanto è stato fatto e quanto c’è ancora da fare.

“Come donna mi sento intimamente addolorata ogni volta che sento di violenze ai danni di chi è fisicamente più debole; come cittadina impegnata in politica sento ancora più forte la necessità e l’impellenza nell’impegno a sostenere i metodi educativi della nostra società: dalla famiglia alla scuola” a dirlo è Maria Cristina Vandelli coordinatrice sassolese di Alleanza Per l’Italia – Terzo Polo.

“Famiglia e società devono collaborare nell’intento comune di formare l’uomo e non un “animale”, anche attraverso un lavoro fatto sugli adolescenti che vivono un periodo delicato di scelte e di identità. Il mio invito – continua la Vandelli – va soprattutto agli insegnanti ad utilizzare un momento delle lezioni in questa giornata per far capire ai ragazzi dove comincia lo stalking e quali conseguenze può portare”.

“Vorrei ricordare due donne su tutte, Asia Bibi condannata a morte per blasfemia e tuttora in carcere vittima di torture e Begn Shnez pakistana uccisa a colpi di mattone in testa a Novi di Modena per aver difeso la figlia dal tentativo di un matrimonio forzato imposto dal padre e non dimenticare che la nostra città è salita alla ribalta della cronaca nera per l’omicidio di Giulia Galiotto, vittima della gelosia, per questo istituzioni, associazioni e semplici cittadini non possono e non devono abbassare la guardia sul tema”.

Conclude la Vandelli “Se il mio diritto inizia nel rispetto di quello altrui, allora il nostro ruolo istituzionale si deve fare spalla dell’educazione alla convivenza civile”.