Nessun monopolio delle cooperative rosse in Emilia-Romagna nel campo degli appalti pubblici: fra il 1995 ed il 2004 le coop aderenti all’Ancpl (associazione nazionale delle coop di produzione e lavoro) si sono aggiudicate l’8% degli appalti in termini numerici (1.434 su 18.519) e il 16% (su un globale di 10.778 miliardi di euro) se si guarda al valore.


Le coop di settore replicano con i numeri al presidente del Consiglio ed al ministro Giovanardi che nei giorni scorsi hanno piu’ volte parlato di monopolio delle coop negli appalti con la compiacenza degli enti locali. Per rispondere a Berlusconi le coop si sono affidate, non ad un loro centro studi, ma all’ analisi della Sede Emilia-Romagna dell’ Osservatorio Nazionale che fa capo all’ Autorita’ di Vigilanza sui lavori pubblici.


Dai numeri del rapporto, (30 pagine consegnate alla stampa) emerge non solo che il monopolio non c’e’, ma che l’Emilia-Romagna (l’unica regione dove dal 1991 si pubblica annualmente il rapporto completo su tutte le stazioni appaltanti) e’ una delle regioni piu’ aperte alle imprese extraregionali se si considera che negli ultimi tre anni il 60% degli appalti e’ stato vinto da imprese non dell’ Emilia-Romagna.

L’ Ancpl ha poi osservato che in Emilia-Romagna hanno sede ben quattro coop che sono tra le prime dieci imprese del settore costruzioni (Cmc, Cmb, Unieco e Coopsette) con fatturati oltre i 400 milioni di euro. Ebbene in Emilia-Romagna la quota in valore assegnata alle Coop sugli appalti di maggior importo (oltre i 5 milioni) non supera nel decennio esaminato il 25%.

Sabato scorso nel comizio di Modena, Berlusconi, ricordando una interpellanza di Giovanardi, ha detto che Prodi, da presidente dell’ Iri, favori’ le coop perche’ non si facevano partire i cantiere fino a quando la Lega non avesse avuto la sua quota di lavoro. Ebbene gli appalti sono partiti nel 2000, sono stati assegnati 14 lotti per un ammontare complessivo di 2.138 mln.
Uno solo pari a 107 milioni – precisa il rapporto – e’ stato vinto da un raggruppamento di sole coop ed un altro per 152 milioni da un raggruppamento misto (coop e privati). In totale la quota e’ del 9%. ”Se davvero – hanno osservato i dirigenti dell’ Ancpl – la Lega fosse stata cosi’ forte da condizionare l’avvio della variante, avrebbe preteso e ottenuto una quota maggiore”.